Autopubbblicazione dicembre 2022
Premio Letterario Internazionale indipendente_2018
Idillio toscano con fiori, ovvero La bimba che mangiava le rose
Poesia inedita, primo premio 2018
https://www.orizzonteatlantico.it/it-2018-concorso-letterario
Vorrei sottolineare, di questo squisito Idillio toscano con fiori, una ben misurata, e affatto ingenuamente ottimista, poetica dell’intuizione, di cui la bambina è incarnazione più che consapevole e che si oppone a una sorta di presbiopia universale.
Immediatamente, infatti, la bambina implode, si contrae, diventa ironico punto di fuga che, ben ancorato al basso rappresentato dalla terra e dalle radici che ospita, rivela l’alto di un’artificialità distratta ed incosciente della sua stessa incomprensibilità. Vediamo così, più in alto rispetto alla bambina, una maestra che insegna a coprire la realtà con “tutti dei bei così-è fabbricati con la riga e la squadra sul piano di quaderni ordinati da un’ordinatrice”, e due ragazzini (significativamente invisibili agli occhi di quella stessa bambina, che tuttavia appare loro come una disarmonia) che “mangiano sempre impudenti quei due, le loro schifezze gommose del così detto libero mercato, non cocomeri ardenti, dal color peperone, ridenti…” e che, questo va detto, “non sono a puntino cattivi, diremmo piuttosto in sintesi estrema e definitiva, che degli umani sono il cliché”…
Alberto Asero
Assedio ed esilio – Asedio y Exilio
Premio Letterario Internazionale indipendente_Primo premio 2016
Edizione spagnola: Asedio y Exilio O.A. 2021
Seconda Edizione: Orizzonte Atlantico, 2021
Prima Edizione: 2019 Aracne-Roma
Incipit: Questo racconto è un’urna per ceneri mentali; e non sappiamo se questa frase sia un’inusuale dichiarazione o un interrogativo indeciso quanto enigmatico. Ceneri mentali è un’immagine che illustra il resto della vita di un uomo; la parte cioè che quasi di chiunque e di qualunque cosa, e non di rado avanti che il chiunque o la cosa siano stati estinti o scordàti, prima si presenta da fantasma, poi da leggenda, simile se non uguale alla persistente assenza di un profumo; dopo la rovina, dopo l’estinzione con il fuoco del fuoco con cui quel resto si è reso visibile, la cenere di chiunque e di qualunque fatto, è parola, canto, mito.
Illustrazione di copertina di Desideria Guicciardini
L’ElzeMìro. Brevi d’argomento incerto
Ogni due martedì dal 2 maggio 2017
in Gli amanti dei libri http://www.gliamantideilibri.it/.
II venticinque racconti della signorina Conti
Editore Ipoc – Data di Pubblicazione: aprile 2014 – EAN: 9788867720934 – ISBN: 8867720937 -Pagine: 162 – Formato: brossura
Sinossi. La crudeltà che nel tempo si stempera in rudimentale cattiveria’ sta al cuore di questo narrare. La crudeltà che abita nelle relazioni umane e nello stesso venire al mondo e rimanerci” scrive il filosofo Alberto Giovanni Biuso nella nota introduttiva, citando un passo del racconto, motivo e avvio di questa raccolta che si può immaginare pensata e proseguita nel tempo dalla signorina Conti, appunto. Non si tratta di racconti felici e distensivi, ma di pensierini malevoli verso l’esistere che di malevolenza certo non è solo fatto, ma si ingegna, pare, per esserlo al massimo delle proprie risorse, che sono inesauribili. Si tratta dunque di mettersi in guardia, e questo è un modesto contributo. La letteratura tocca la mente ma non consola, rende più intelligenti la lettura, ma non è un sortilegio.
Incipit. Perduta la sinistra e con la destra trafitta da un’asta di ferro rugginosa, che dissimula la stampella di una struttura inadatta al cielo e fragile in terra, e che appare lancia, infissa nel fianco di un demone vinto ai suoi piedi, un angelo di pietra corrosa dalle piogge acide, posa su un piedistallo di calcestruzzo in mezzo al cortile di un casamento più antico che vecchio e che, un tempo, avrebbe potuto essere o è stato magione patrizia, o di ricchi borghesi ma, non tanto da riuscire a sottrarla alle intese delle banche tra loro. Gli angeli un tempo avevano la loro predilezione per le dimore patrizie;”
Auto Sacramental_Irriverente ficcion dialectica
Dramma in due atti e sei numeri
Editore: Ipoc_Milano – Data di Pubblicazione: novembre 2012 – ISBN: 8867720058 – Pagine: 122 – Formato: brossura € 16. ebook € 9.90
Sinossi: In un’epoca imprecisa più che imprecisata e in un tempo immaginario di pochi giorni si svolge questo dramma in due atti e 6 numeri. Mentre carestia, siccità e una guerra di occupazione dell’Africa suonano il basso continuo di una Europa rincretinita dietro al mito delle proprie e altrui religioni, dieci personaggi sequestrano un cargo portoghese, il Colunas do Céu con il miraggio di trasformarlo nella radicale epitome di una pacifica guerra di corsa anticapitalista e libertaria. Il cargo finisce senza gloria e con un rossiniano colpo di cannone; nessuno si salva tranne una gatta e il narratore neutrale personaggi esterni e meta-teatrali, uniti dal compito di condurre il dramma al suo termine naturale, la parola fine.
Incipit: Intorno a voi signore e signori l’Atlantico centrale. Non si sforza, non molto, di sembrare oceanico agli occhi dei 10 passeggeri in transito sulla sua superficie i quali, con la fortunata allegria dei principianti, si sono impadroniti del Colunas do Céu, pilastri del cielo, mercantile lusitano che adesso, con calma di vento e bandiera pirata, naviga su 12 knots, sotto un cielo nuvoloso e tanto basso da minacciare tra poco una nebbia di dicembre, che sembrerà non finire mai, come un tic, o passare come un sintomo che compare, preoccupa, scompare, conforta e out of the blue, poco dopo ritorna e, forse no o forse sì, è un cancro. Dunqueesoftalmica Europa, dalla vista corta buongiorno e buonasera Avrupa,
Bambino Arturo et son vofabulaire hors de l’ordinaire
Con un Prologo e una Postilla ovvero Ciò che accadde dopo
Editore: Società Editrice Dante Alighieri – Data di Pubblicazione: settembre 2012 – EAN: 9788853440457 – Formato: PDF 3.99
Sinossi. Bambino arturo et son vofabulaire hors de l’ordinaire è il titolo di una serie di avventure/situazioni con al centro un bambino che ama i vocabolari e che ai giocattoli preferisce le parole (e quindi gioca con loro). Una sequenza di fiabe per adulti (o per bambini accompagnati) attraversata da un indelebile, disarmato erotismo. Un esemplare ingresso al mondo in cui l’elemento veramente “fiabesco” è l’elaborazione multilinguistica, la gioiosa sperimentazione psicoverbale, l’alludere divertito alla grande tradizione letteraria, soprattutto a quella più vicina ai nostri giorni (Beckett, Gadda, Borges, Calvino tra gli altri). La peripezia di bambino arturo si svolge in dieci capitoli: 1. Mir bin mercante di pulci – 2. Il fracassatore di specchi – 3. Fenomenologìa dell’òrco – 4. Gambe lunghe nude – 5. La sconsacrazione della casa – 6. I fiori del cavolo nero – 7. The wooden soul – 8. Fenomenologìa degli orchi redux – 9. Mamma arturo va à la campagne – 10. Ariadne’s labyrinth, the entrance to ~ Li precede un Prologo e li segue una Postilla (Ciò che accadde dopo). Ogni capitolo è accompagnato dalle illustrazioni di Desideria Guicciardini.
Incipit. Qui comincia il vofabulaire di bambino arturo, un confabulario straordinario che lascia all’intelletto del lettore il compito d’indovinare quali siano le due parole che insieme hanno prodotto questa definizione e che giustificano l’incertezza di bambino arturo tra due vocabolari, chissà forse più di due come si potrà scoprire; entre les deux mon coeur balance je ne sais pas lesquels aimer gli canta spesso, gli canta spesso, vedremo tra poco chi canta; di sicuro e non di necessità si tratta di un vocabolario, perdón vofabulario, che comincia con a, aba, acá e, non sempre, non d’obbligo diciamo, con una lettera soltanto.
Illustrazioni di Desideria Guicciardini
Luft und Duft
Editore:IPOC Italian Path of Culture – Data uscita:11/05/2012 – EAN9788896732687 -Formato:EPUB:€ 9,99
Prima rappresentazione a Milano, Sala Verdi del Conservatorio G. Verdi. Regia di Cristina Rosa. Musiche originali di Leonardo Damiani
Personaggi e interpreti
Didascâline Elisa Dal Corso
Duft Ksénia Deméntyeva – Ксения Дементьева
Luft Gianluca Cavagna
Le Parche porche/Le Sorelle Lebelle Maria Giuditta Guglielmi Ryunosúke Komàtsu – 隆乃介 小松
Primo Echialtri Anastasía Martiuscenko
Secondo Echialtri Li Yu Rong ( vedere nome cinese Allegato)
Godot Eleonora Colaci
Il Messaggero Jósselin Santos
Chœur des gamins pauvres du cirque
Sinossi. In un circo ipotetico si prova un musical sulla vecchiaia messo in piedi da due attori pre-pensionati e un paio di giovani attrici internazionali disoccupate. Godot arriva e si rende utile, uccide l’angelo del mercato ma resta ucciso nella lotta, scopre che non one seems to be waiting for me (him), more. He for ever dies. Chœur de gamins pauvres à l’ancienne finale.
Incipit Prolisso per aria – Cartello d’apertura
Didascâline
Al buio in sala la si sente chiacchierare sottovoce, pontificando con con qualcuno come qualunque spettatore ritardatario, facendosi i fatti suoi anzi sarebbe bene ritardare l’arrivo di alcun spettatori a bella posta. Potrebbe dire tutto questo o parte di questo, pedante, a qualcuno:
Veda, c’è un’ambiguità irrisolta in ogni luogo teatrale… Che cos’è il suo dentro e cosa il suo fuori, la sinistra e la destra dove svoltano e ritornano e soprattutto dov’è l’interiorità da cui si fiuta il fuori e viceversa…. Lo spazio è un inferno di equivoci e anche il tempo che avanza o retrocede senza rapporto né con il sole né con la legalità, non sempre con la memoria… Alla fine uno potrebbe concludere di essere da nessuna parte, in nessun luogo, in nessun tempo e allora è alla sensibilità degli attori, l’onere o il disonore di aggiungersi o levarsi, quando volessero, da ciò che non li riguarda… Gli attori ci tengono peraltro a essere qualcuno o perlomeno ad avere un’identità ma dalla prospettiva in cui appare, la loro faccia scompare al suo apparire, e gli attori, interpreti di sé stessi, non è detto che interpretino la loro parte migliore.
Il viaggio di Cecchelin e Cyrano
Editore Società Editrice Dante Alighieri – Data di Pubblicazione: marzo 2012 – EAN: 9788853438874 – Formato: EPUB € 3.99
Sinossi. Un libro di Pasquale D’Ascola è un gioco. Attenzione però, non è un gioco semplice: “difficoltà all’inizio, come se l’autore stesso impedisse di entrare nella storia con troppi preamboli, reticenze, giustificazioni”, “scrittura elaborata ma mai fine a se stessa” ci avverte Guindani, intellettuale, saggista e teatrante svizzero. Ci si confonde tra i più piani narrativi, ci si perde nelle parole, si cerca ma non è certo si trovi subito il senso di quanto si legge. Gabriele Frasca scrive nella prefazione di Malone muore di S. Beckett: “…un libro non finisce, siete magari voi a finirlo, ma non lo finite mai una volta per tutte, e non appena lo richiudete, siatene certi, non può che tornare in attesa di finire ancora”. Anche il testo di D’Ascola, autore del nostro tempo, come i testi di Beckett non è semplice ma è finalmente un testo degno di attenzione. Le pagine di viaggio da Trieste a Marrakech dell’insegnante di storia Cecchelin e dell’amico e cognato, il grande chirurgo Karliç sono un susseguirsi di immagini che ci urteranno, incanteranno, confonderanno tra sogno e realtà. Rimarremo sospesi a cercare la fine e il senso di questo diario, tra dramma e leggerezza .
Incipit .1. Dove si racconta di un viaggio e delle sue premesse. Non di più. Forse meno.
Tra i tanti artifici della letteratura, che è un artefatto, c’è quello della prefazione dell’autore vero; o che si deve o si può immaginare vero. Non entro nel merito, è solo per metter in guardia il lettore di guardia, che chiamerò Charlie come i Vietcong.
Charlie caro, se leggendo ti dirai che sono troppe e troppo lampanti le analogie tra questo e un noto romanzo d’ispirazione analitica e nato nella stessa zona Doc, diciamo così, Trieste e dintorni, beh sì hai ragione.” Elisabetta Salvi
Imparare con il teatro. Manuale per pedagogisti
Ipocpress SAGGI -Milano 2007
A che cosa serve e come non è fatto questo libro
Dovrebbe servire a capire in che modo, se, e a che scopo, sia utile praticare il teatro nella scuola; ma senza creare ambizioni professionali.
È il tentativo di rendere utilizzabile, attraverso una lettura da tradurre in pratica, il mio modo di insegnare, un lavoro da giardiniere, e di dirigere, non comandare, gli attori. Dirigere, in latino significa segnare o dare un indirizzo che, in spagnolo, si dice appunto dirección.
A chi si rivolge questo libro
Agli insegnanti, ma non solo. Educatori, medici di comunità terapeutiche, o di recupero, magari senza talento per il palcoscenico, o privi della presunzione di averne; persone incerte, o del tutto ignoranti di teatro, non interessate a “entrare in arte”, come si diceva un tempo, ma che, anche in modo molto vago, rozzo e inconsapevole, percepiscono o hanno intuito che le prassi e l’intero processo della creazione teatrale sono una pedagogia.
Al Final
in Pervocesola 13_Ed. Nerosubianco_Cuneo
Segnalato al Premio Pervocesola 2013_Teatro della Tosse_Fondazione Luzzati_Genova
Marocco. Marrakesh. Piazza Jemaa el Fnaa, oggi. L’Octave, l’inesistente ottavo tra i sette sopravissuti conteurs marocchini, sta raccontando una delle sue epiche cantate. Quella di Al Final, immaginario vascello pirata del XV sec. che si suppone armato da un equipaggio misto di arabi ed ebrei. All’indomani dell’ultimo fortunato attacco a un ricco galeone spagnolo sembra però che sull’isola defilata dalle rotte, dove i pirati si nascondono e vivono d’amore e d’accordo, per gli intrighi di una dama spagnola ospite forzata, le cose vadano poco a poco di bene in male in peggio fino all’ecatombe finale. Però…
L’ironia di Kafka
in Quel giorno in un attimo – 2011 Giulio Perrone editore-Roma
http://www.ibs.it/code/9788860042064/quel-giorno-in-un.html
Andrea Nowak, figlio di polacchi immigrati, nato nell’opima campagna toscana, linguista, poliglotta e cultore dell’italiano, per essere poeta lavora da Carabiniere in una tenenza dell’empolese; la realtà del giorno suona due volte al portone, potrebbe essere l’inopportuno postino ma, no.
Spero che almeno i suoi libri siano stati venduti in gran numero. Gli editori italiani mancano di esperti di marketing e quindi dopo che pubblicano autori li abbandonano a se stessi. IN più se una li vuole aiutare, pubblicando con piccoli editori, alla fine cercano tutti di fregare. Io ho 4 editori e non ho mai preso un centesimo da nessuno e nemmeno gli ho fatto causa per questa loro assenza. Tanto avrei dovuto saperlo prima che gli editori italiani vogliono solo truffare. Io sono stata una ingenua. Eppure ho detto di no ad una raccomandazione importante come quella di Camilleri, mio compaesano, s’immagina? Dire di no a qualcuno che tutti conoscono. Eppure io sono una stupida ingenua che crede nel valore della persona e non nelle raccomandazioni. Ma eccomi qua, ovviamente sconosciuta e scontenta.
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Non sia scontenta, amabile ( mi consente?) Fairy Queen. Tanto più che è siciliana. E lei capirà dal mio nome che c’è del buono in me. Lo dicevo sempre ai miei studenti meridionali o mezzo sangue: lo vedi che c’è del buono in te. Al suo posto tuttavia alla raccomandazione del Camilleri, autore di cui conosco tutte le opere e del quale ritengo geniale la trovata linguistica, altissima, a prescindere magari dalla zoppìa di alcuni lavori, avrebbe fatto meglio a dire di sì, un po’ perchè l’Italia è questa, un po’ perchè anche il Camilleri senza Sciascia nada, lei lo sa. CIò che lei lamenta è prassi comune: dai miei libri, pochi ha visto – farsi pubblicare è un’avventura che nemmeno Indiana Jones e partecipare ai contests non è minore – non ho ricavato un centesimo. Non ho mai avuto un rendiconto. Uno dei miei editori è morto tempo fa e chi ha rilevato l’azienda lo ha fatto per chiuderla. I files dei miei lavori sono spariti e tant’è. Un altro Aracne è fallito, l’ho saputo per caso e anche lì rendiconto nix. Ora però mi affido a un editore sui generis, di cui mi fido proprio per questo. Orizzonte atlantico. Da loro ho ottenuto tre primi premi. Virtuali niente di monetario. Però mi hanno tradotto in spagnolo il mio Assedio ed Esilio e a giorni, le anticipo, uscirà in una revisione tutta nuova. Con loro sto immaginando altre due pubblicazioni e un nuovo romanzo per il quale ho una tonnellata di abbozzi ma che finirò chissà. I loro mezzi sono esigui ma mi sento seguito. OA lo trova in rete con facilità. Loro leggono e giudicano, ma non per il marketing, per quello che ritengono valore letterario. Veda tuttavia che a mio giudizio pensoso oggi essere pubblicati o letti è l’ultimo dei goals che uno deve perseguire. Sì scrive perchè è necessario. Non è una consolazione che le propongo, se mai il contrario. Lei sa che Proust pubblicò a suo spese. Il successo dell’opera dipese dal fatto che con tutta probabilità allora c’erano lettori. Oggi, sa, una frase di media difficoltà non viene intesa. Non si ha pazienza. Si cerca il facile e l’immediato. La cosìddetta emozione. Si desidera non so che cosa ma in fretta. Sveltine nei cessi della discoteca o su nel monolocale di lei o di lui. Il corteggiamento, la duplice intesa, la complicità che dovrebbe essere il lavoro degli amanti non è contemplata. Non mi pare almeno. Provi da ORizzonte Atlantico, nel sito c’è un’opzione per l’invio dei testi. Provi.
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