Il pensatore mette normalmente della follia nella sue opere…Il testa a testa con un’idea invita a sragionare, cancella il giudizio e produce l’illusione dell’onnipotenza… essere alle prese con un’idea rende insensati, toglie allo spirito il suo equilibrio e all’orgoglio la sua calma… da ciò il lato impuro, tirannico, divagante delle opere filosofiche, come d’altronde di ogni opera. Un pensatore mentre scrive una pagina senza destinatario si sente arbitro del mondo. Emil M. Cioran-Saggio sul pensiero reazionario-Medusa pg.29
Desideria Guicciardini – L’omino-macchina per scrivere -coll.privata Immagine guida e compagna di viLLEGGIATURA dell’Elzemìro In Bambino Arturo et son voFabulaire hors de l’ordinaire, Booksrepublic Isbn 9788853440457 – 2012. Cfr. http://www.mondoscrittura.it/?p=4186
Desideria Guicciardini – L’omino-macchina per scrivere -coll.privata Immagine guida e compagna di viLLEGGIATURA dell’Elzemìro In Bambino Arturo et son voFabulaire hors de l’ordinaire, Booksrepublic Isbn 9788853440457 – 2012. Cfr. http://www.mondoscrittura.it/?p=4186
Pasquale Edgardo Giuseppe D'Ascola, già insegnante al Conservatorio di Milàno della materia teatrale che in sé pare segnali l’impermanente, alla sorda anagrafe lombarda ei fu piccino privato come di stringhe e cravatta dell’apostrofo (e non di rado lo chiamano accento); col tempo di questa privazione egli ha fatto radice e desinenza della propria forzata quanto desiderata eteronimìa; avere troppe origini per adattarsi a una sola è un dato, un vezzo e forse un male, si assomiglia a chi alla fine, più che a Racine a un Déraciné, sradicato; l’aggettivo è dolente ma non abbastanza da impedire il ritrovarsi a Bell’agio proprio tra monti sorgenti dall’acque ed elevate al cielo cime ineguali, là dove non nacque Venere ma Ei fu Manzoni. Macari a motivo di ciò o, per dirla alla Cioran, con la tentazione di esistere, egli scrive; per dirla alla lombarda l’è chel lì.