Geografie senza espressione

Da abitante e piccolo elettore in questa geografia nostrale dall’espressione truce , caro mio, la mia impressione è che questi fascisti al governo, qui in scranno e affacciati alle tribune altrove, siano degli incapaci anche di delinquenza comune. Non sanno che il capitan Fracassa era una maschera della Commedia dell’arte. Ma i metodi di governo sono simili agli antichi : parenti e serpenti infilati per ogni buco a mordere e arraffare e spetacciare sotto lo sguardo bovino di opposizioni che non si oppongono a nulla. Poi ci sono Trump e il suo omologo, i suoi omologhi ; lui è un pericoloso schizofrenico e chissà stupido ( indossa la permanente come un burqa, sotto è difficile fare diagnosi) tenuto in piedi da una banda di ricchi delinquenti e agito da una folla demente ma armata di roncole e fucili non meno che, altrove o altrimenti, di Bibbie, telefonini, media al servizio e servizi così poco segreti che ognuno li vede agire e approva. Delle folle, anche di turisti in piazza del Duomo a Firenze, e delle approvazioni provo fastidio e spesso paura. Vedi tu. Penso poi alle altre espressioni geografiche d’Europa che, da metà ottocento in poi non hanno fatto altro che agitarsi, frignare e assassinare Arciduchi e ora, più di un secolo dopo, mettere veti. Sarà Jevo. Boh.

Unknown's avatar

About dascola

P. E. G. D’Ascola Ha insegnato per 35 anni recitazione al Conservatorio di Milano. Ha scritto e adattato moltissimi lavori per la scena e per la radio e opere con musica allestite al Conservatorio di Milano: Le rovine di Violetta, Idillio d’amore tra pastori, riscrittura quet’ultima della Beggar’s opera di John Gay, Auto sacramental e Il Circo delle fanciulle. Suoi due volumi di racconti, Bambino Arturo e I 25 racconti della signorina Conti, e i romanzi Cecchelin e Cyrano e Assedio ed Esilio, editato anche in spagnolo da Orizzonte atlantico. Sue anche due recenti sillogi liriche Funerali atipici e Ostensioni. Da molti anni scrive nella sezione L’ElzeMìro-Spazi della rivista Gli amanti dei libri, diretta da Barbara Bottazzi, sezione nella quale da ultimo è apparsa la raccolta Dopomezzanotte ed è in corso di comparizione oggi, Mille+Infinito
This entry was posted in Al-Taqwīm and tagged . Bookmark the permalink.

2 Responses to Geografie senza espressione

  1. azsumusic's avatar azsumusic says:

    Riassumendo, Freud definisce la società come un compromesso tra quello che l’essere pulsionale vorrebbe e quanto il cittadino può fare.

    Ma, come dice Pinker, di fatto non vi è legge in grado di tenere a bada tutte le caratteristiche comportamentali umane, spesso innate, quando non legate a fattori ambientali.

    Prima di loro, Erasmo da Rotterdam descrisse il rapporto tra società e politica nel suo testo più celebre dal titolo “Elogio della Follia”.

    Proprio a questo scritto, dobbiamo la citazione seguente:

    “Che c’è di più sciocco di un candidato che lusinga il popolo in tono supplichevole, che compra i voti, che va in cerca degli applausi di tanti stolti, che si compiace delle acclamazioni, che si fa portare in giro in trionfo.

    Sono autentiche manifestazioni di follia.

    Tuttavia, questa follia genera le città; su di essa poggiano i governi, le magistrature, la religione, le assemblee, i tribunali.

    La vita umana non è altro che un gioco della Follia.”

    Like

    • dascola's avatar dascola says:

      Certo caro amico, ma guarda, tieniti cara la domanda della madre della mia psicoanalista di tanti e tanti anni fa. Alla figlia giovane baldanzosa psichiatra chiese candida in dialetto : scusa Anna, ma vi alter psicanalista i ciula e i carogna ‘me l’è che i ciamaà? Altro dirti non vo’

      Like

Leave a comment