Non c’è Nessuno

Odissea, IX 170-542

Οὖτις ἐμοί γ᾽ ὄνομα· Οὖτιν δέ με κικλήσκουσι
μήτηρ ἠδὲ πατὴρ ἠδ᾽ ἄλλοι πάντες ἑταῖροι.
ὣς ἐφάμην, ὁ δέ μ᾽ αὐτίκ᾽ ἀμείβετο νηλέι θυμῶι·
Οὖτιν ἐγὼ πύματον ἔδομαι μετὰ οἷς ἑτάροισιν,
τοὺς δ᾽ ἄλλους πρόσθεν· τὸ δέ τοι ξεινήιον ἔσται…

Nessuno è il mio nome; padre e madre
e tutti gli altri compagni mi chiamano Nessuno».
Così dissi: ed egli mi rispose con animo spietato:
«Per ultimo, dopo i suoi compagni, io mangerò Nessuno,
e tutti gli altri prima; questo sarà il mio dono ospitale».

S’ha a precisare che di persona personalmente non mi piace appartenere, ovvero, non ne sono capace. Uno dei pochi sistemi di persone in cui mi trovai bene fu nell’esercito ; benché  italiano, e  nei limiti del mio 107°btg Genio pionieri – Remanzacco di Udine, era composto in qualche misura da eccentrici ufficiali con Repubblica e l’Espresso sotto il braccio al mattino.  Dei militi inclusi meglio non parlare, una masnada di bulli. Ma con gli ufficiali ci intendemmo e allons. Poi per il resto il PCI non mi ha tenuto e nessun altro, e nella girotonda dei teatranti mi comportai come abate di un convento di cui fossi solitario fratterello con pochi, forse otto. Con mia moglie mah, il nostro non è un gruppo è una duplice intesa. Mi pare.

Ti racconto allora questo racconto che qualcuno mi fece molto tempo fa : c’è un convegno di analisti, psico ; con già un certo chissenefrega nell’aria, perché a un evento si arriva, per educazione, in tempo per far accomodare tutti e far cominciare in orario, questo è, a pochi minuti dall’inizio dell’evento beh, solo una persona in sala, solo una in prima fila. Passa un minuto passano due e varcano la soglia della sala due psic, è importante ricordare che si tratta di  psic. Al vedere la sala deserta, l’una delle due esclama, Non c’è nessuno. Dalla prima fila arriva la replica, non stizzita, analitica, didattica, E io chi sono. Fine.

Una certa attenzione alle parole, come tali, raggiunge i  motivi del  parlare inconsapevole – per non dire inconscio –per farlo conscio ; parlare, che ha a che fare con la ragione simbolica dello stesso. Dicendo non c’è nessuno, quelle due psic de facto cancellarono, per ragioni che solo la loro psiche sapeva, la presenza dell’altra persona, villane o disattente che fossero, boh, ma converrai che una battuta felice sarebbe stata p.es. uh va’che folla oppure, svelta vedo cinquanta posti liberi là davanti. Altre considerazioni non sono capace di farne, aggiungo per essermi stato detto anche questo : le parole sono pensiero dell’azione, azione e conseguenze dell’azione. Non è il mio mestiere l’anàtomo-patologo, ma ce ne sarebbe da sferruzzare. Invece ascolta :  di recente, come anche qui si sa, me ne sono andato da Wapp. L’ho scritto il perché e il percome e la fermezza di questo gesto mi si conferma a ogni girone dei giorni, direi ad ogni ora, fronte al merdaio che ogni giorno, ogni ora la confederazione russo-americana pushes-to-flushes nei corridoi e nei vialetti delle cancellerie del mondo in libertà vigilata, di preciso come i nazis di Adolf alla vigilia della guerra, la mondiale numero due. L’ho scritto e l’ho fatto e il risultato mi è garbato non poco. Tra quanti erano i miei corrispondenti, nel catalogo Mondoconvenienze di dugento e passa miei contatti, sai quanti allora han dato riscontro all’avviso, già detto : otto. Quando ero in wapp non c’era momento che non mi arrivasse un massaggio inutile. Adesso zero. Non credere, la cosa mi procura una sotterranea, e mica tanto, soddisfazione. Il mio messaggio di ragioni è stato ignorato. Come per dire ¿che-cazzo-dici-di-che-Ci lamenti-ma-cchi-sei-che-te-ne-vai? Ah, Nessuno, appunto. E io persisto e consisto su breve legno, insomma in barchetta a remi, verso i lidi di Caronte. Tanti saluti a soreta.

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About dascola

P. E. G. D’Ascola Ha insegnato per 35 anni recitazione al Conservatorio di Milano. Ha scritto e adattato moltissimi lavori per la scena e per la radio e opere con musica allestite al Conservatorio di Milano: Le rovine di Violetta, Idillio d’amore tra pastori, riscrittura quet’ultima della Beggar’s opera di John Gay, Auto sacramental e Il Circo delle fanciulle. Suoi due volumi di racconti, Bambino Arturo e I 25 racconti della signorina Conti, e i romanzi Cecchelin e Cyrano e Assedio ed Esilio, editato anche in spagnolo da Orizzonte atlantico. Sue anche due recenti sillogi liriche Funerali atipici e Ostensioni. Da molti anni scrive nella sezione L’ElzeMìro-Spazi della rivista Gli amanti dei libri, diretta da Barbara Bottazzi, sezione nella quale da ultimo è apparsa la raccolta Dopomezzanotte ed è in corso di comparizione oggi, Mille+Infinito
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2 Responses to Non c’è Nessuno

  1. azsumusic's avatar azsumusic says:

    Ricordo Verdone, a inizio carriera, carriera che stava per concludersi, un teatro noleggiato e l’ultima serata di uno spettacolo al quale non si presentò nessuno. Eccetto unk. Allora sai che fece Carlè? Si mise a recitare le sue scenette per quella persona li, facendo quello che doveva. E poi che succede? O fammo strano li. Quella sera, pensava di aver chiuso con quel mondo. Fattostà che il giorno dopo esce un articolo su un giornale, uno di quelli importanti, dal quale spicca il titolo “È nata una nuova stella”. Verdone, appunto. E quell’unico spettatore per cui recitò? Trattasi di uno dei più importanti critici del settore. Ma lui, Carletto, mica lo sapeva. Chissà, piuttosto, come è andata per quelle due poverette…

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    • dascola's avatar dascola says:

      Bene grazie per avermi ricordato questo eSIpodio nella carriera di Verdone, la cui carriera è nei fatti adesso alla fine, se non succederà qualcosa.

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