Voi sonerete le vostre campane, noi soneremo le nostre

Sintìti sintìti sintìti come qui nel lècco è già tutto uno scampanare per l’avvento in fase di rodaggio. Ah poi, per strada le vecchie matrone pomponàte nelle loro pellicce di stagione sortite dai frighi, si promènano con la loro lista degli acquisti ben chiare credo in mente. Si sa… buon sangue, mente no. In molti casi solo doppio mento. E scappellate, e auguri auguri e sorrisi e canzoni tv. La speranza, la speranza è un inganno della chiesa, disse Monicelli il lucido esecutore di sé stesso e che non è risorto. Su questa base, il resurrezionalista, è ovvio che mai, mai ne avrà il coraggio questo Leone, il XIV (14°) re della strada re della foresta ma, s’i’fosse papa, a natale farei sonare ma le campane a morto. E alla messa di natale tutti a lutto, oh parvuli. Non credo ci sia bisogno di argomentare in merito. È tutto un gran crepare intorno, fiói, e un gran proibire, sfottere e fottere, e un gran mostrare il bischero, i potenti, o il suo sostituto più diffuso : il suv.

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About dascola

P. E. G. D’Ascola Ha insegnato per 35 anni recitazione al Conservatorio di Milano. Ha scritto e adattato moltissimi lavori per la scena e per la radio e opere con musica allestite al Conservatorio di Milano: Le rovine di Violetta, Idillio d’amore tra pastori, riscrittura quet’ultima della Beggar’s opera di John Gay, Auto sacramental e Il Circo delle fanciulle. Suoi due volumi di racconti, Bambino Arturo e I 25 racconti della signorina Conti, e i romanzi Cecchelin e Cyrano e Assedio ed Esilio, editato anche in spagnolo da Orizzonte atlantico. Sue anche due recenti sillogi liriche Funerali atipici e Ostensioni. Da molti anni scrive nella sezione L’ElzeMìro-Spazi della rivista Gli amanti dei libri, diretta da Barbara Bottazzi, sezione nella quale da ultimo è apparsa la raccolta Dopomezzanotte ed è in corso di comparizione oggi, Mille+Infinito
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2 Responses to Voi sonerete le vostre campane, noi soneremo le nostre

  1. azsumusic's avatar azsumusic says:

    Io direi nemmeno buon sangue: la pianura Padana è l’area più inquinata dell’Europa che non sia quella del terzo mondo. Le malattie a didascalia. E Monicelli mi pare dicesse, a torto, che la speranza è l’oppio dato ai poveri dai ricchi più che dalla Chiesa che comunque ricca è. Sperare piuttosto è pulsione, viene prima delle istituzioni. Prima dell’umano. Sta insita nelle specie da quando l’animale rimane li per ore vedendo se incastrare qualche preda senza rischiare la pelle e le palle, così da non passare il letargo a rinsecchirsi.

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    • dascola's avatar dascola says:

      Di Monicelli qui l’intervista completa di cui al minuto 9:20 su la speranza.
      È mia opinione che levando l’articolo determinativo ai nomi gli si leva l’aura idealista che non porta a niente, o meglio sì a disastri. Quindi non la libertà ma libertà o anche una libertà, alcune libertà. Di conseguenza speranza : conseguente ad attesa e perseverante lavoro. Mann nel V capitolo del Zauberberg (la Montagna magica), esamina l’attesa. E in musica esiste il tempo d’attesa che non è un tempo di speranza. Tuttavia il tuo inconscio ti ha fatto usare il termine pulsione e ti ha tradito. Pulsione è esercizio del desiderio. Fisica non metafisica che, scrive sempre Mann sempre nel ZB, “la metafisica è il Male”. Curioso che possa essere una questione di articoli.

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