L’han giurato: altri forti a quel giuro
Rispondean da fraterne contrade,
Affilando nell’ombra le spade
Che or levate scintillano al sol.
Già le destre hanno strette le destre;
Già le sacre parole son porte;
O compagni sul letto di morte,
O fratelli su libero suol.
Alessandro Manzoni – Marzo 1821
Dunque come da me suggerito Tzipras è un articulo mortis. Il troiume della troika l’ha giurata alle reni della Grecia e 70 anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale i forti di forte vigliacco hanno vinto la terza, o quarta secondo il parametro calculatorio, della guerre mondiali. Un rendere al Kaiser ciò che è del Kaiser. Un bel patto di patte sbottonate ha alleato gli ex nemici, la Grecia è un ‘espressione geografica adatta al turismo di migliaia di tette e testicoli bianchi, e ha soffiato a Hitler il primato con una guerra tutta bianca, nemmeno all’arma bianca. Oh una guerra che farà al massimo un po’ di suicidi tra Corinto e il Dodecanneso, per fame, per fallimento, per disperazione, per depressione grave. Ma niente di più. Monsieur Verdoux lo dice nel suo finale, rispetto al Potere costituito un assassino seriale è un modesto dilettante. È il numero che redime il delitto e lo trasforma in epica. Se Agamennone avesse rotto le corna a Paride in proprio, duello rusticano a coltello, Omero non si sarebbe mai sognato di cantarne le gesta. E il troiume può vantarsi oggi di avere inaugurato una nuova forma di genocidio, quello economico. Il vantaggio è che i forni crematori li mettono le vittime e si risparmia una cifra sul gas. Guardo di questi böse Zwerge dei fondi monetari e di caffè, dei fondi lavaviastati, le facce tedesche e pesanti, da culi di pietra – Nietzsche, Aurora, se non ricordo male – e come di rado mi capita sento l’odio che palpita, un cuore d’odio verso i nani cattivi dell’ecco-nomato-per sempre lo spirito europeo. Dei partiti democreonti. Tutti del nord si noti. Tutti virtuose formiche. Oh fosse permesso il DDT.
Oggi al supermercato ho comprato quello che c’era di greco. E come per Israel, boycott them. Di ogni pacchetto controllerò che non venga dalle gallie, dai paesi rennicoli, dai paesi olandici, ma va’ girà l’ulanda. È niente e non è poco. Sono sempre stato, fin da bambinetto europeista, arrivai persino terzo a un concorso nazionale per il miglior tema sul’Europa. 1963. Ma … Già le destre hanno strette le destre…
Riesci sempre a dire le cose meglio di quanto le direi io con il mio inguaribile e terribile stile “saggistico” premessa maggiore-premessa minore-conclusione! Grazie!
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Mia cara, siamo diversi e diversamente orientati. Lì sta il bello.P.
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come sempre, puntuale, preciso, con dardi ben affilati e furente. L’ultima di queste cose corrisponde pienamente anche a me.
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Mia cara, la bontà è acuminata, ho scritto di recente in un mio scritto che non ho ancora finito di scrivere e che forse non vedrà mai la luce della stampa perché l’acuminatezza non piace. Il mondo ci vuole telefonini. Baci e abbracci P.
p.s. la pace si sconta morendo
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“E come di rado mi capita sento l’odio che palpita, un cuore d’odio verso i nani cattivi dell’ecconomato per sempre lo spirito europeo”.
Bellissimo, dolente, giustamente violento testo contro i grandi criminali che ammorbano il presente.
Un odio che condivido.
Grazie, Pasquale, grazie di cuore.
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Grazie a te Alberto ci cui ho letto ieri in treno e non ancora commentato un testo feroce il cui modo e senso condivido. Tutto sommato stiamo facendo politica, non c’è che dire. P.
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