Guerra guerra…

Avrai notato senz’altro che non un rabbino non un imam – te’ i druidi –prendono parola per cercare di placare almeno, non dico fermare, placare le furie. Nada. Mi dicono che non capisco niente di quella che con una parola oggi molto vogata si chiama geopolitica, oh come piace la geopolitica, fesseria verbale per mimetizzare l’antico gioco di chi ce l’ha più duro e lungo. A che serve si sa. Ma è vero, sono antico e sono un artista, cioè lontano dal mondo abbastanza da vederlo in prospettiva come un immenso scannatoio : in senso proprio e figurato, cioè cosa da maschi anche se non nego che ci sono/saranno povere donne rimbambite a vociare per le strade, come la Norma ( Vincenzo Bellini, 1832) , tutte avvoltolate nei segni della loro malnate identità del vaammorìammazzato. Identità, quanti delitti in tuo nome. Ma il danno, avrai notato lo procurano sempre  i maschi  per primi. Al maschio piace la guerra guerra, leggiti Hillman Un terribile amore per la guerra – tanto per non perdere ogni disillusione sulla specie virile, virale, quella appunto che misura il mondo a decimali del cazzo. La tristezza che suscita la lacrima e la paura prende il pacifico, non il pacifista che è un violento al rovescio e che vede le cose al rovescio : dagli all’America as usual. Mi pare chiaro che il disegno è quello di far fuori l’Occidente e i suoi Beweise : relativi, il frigorifero per tutti e la doccia che butta acqua quando ti pare, magari una Skoda in garage, i bimbi all’asilo ; non richiedenti asilo : altrove il poropòppolo ha da soffrire o non lo manovri. L’innesco è stato in Ucraina ma vedi che finalmente la bomba è scoppiata là dove è facile sollevare plebi, anche di studenti – ma che te studi a ffa’ – tutti assatanati per non aver nient’altro da fare. Ai miserabili nel mondo orientale è concessa la democrazia del vociare, poi a danni fatti tutti a nanna ragazzi. L’occidente, il suo debole avatar, la pia Europa, ricordati di me che son la pia, esposta alle coltellate è circondato. Non dirmi di no. Il deus ex machina mi pare è in Cina, a manovrare il resto, cioè un’orda di utili assassini : poi li spazzeranno via o daranno loro in premio il circolo polare artico. Alla fine forse la partita finirà con una vittoria o almeno un pareggio tra Stati Uniti e Loro : è dimostrato che i primi possono portare la guerra dove vogliono, i secondi non si sa ancora – sì a Taiwan per prendere la quale isola bastano dodici canotti Zodiac con a bordo dei ben istruiti accoltellatori – e poi par proprio che lo possano fare senza spostare incrociatori. Inoltre né questi né quelli credo siano disposti a importare il macello nel proprio giardino. Sanno bene quanto costerebbe caro a grattacieli e superferrovie, dai, non hanno nessuna intenzione. Il macello si fa altrove ed è un’utile operazione malthusiana. Non so immaginare se basteranno i forni crematori o i roghi per smaltire i cadaveri. Intanto fai fuori l’Europa scema così isoli l’America, la bella lì in mezzo ai mari. Ecco die neue Ordnung divisato/a da Putin il pupazzo. Non credo che scoppierà la terza guerra mondiale : è già scoppiata. Arrivedercela.
Chiedo scusa per la mia idiozia, non sono riuscito a trattenermi ma torno alla mia poesia. Tschau. Leggi i sottopancia lassù nel iutiùbe.

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About dascola

P. E. G. D’Ascola Ha insegnato per 35 anni recitazione al Conservatorio di Milano. Ha scritto e adattato moltissimi lavori per la scena e per la radio e opere con musica allestite al Conservatorio di Milano: Le rovine di Violetta, Idillio d’amore tra pastori, riscrittura quet’ultima della Beggar’s opera di John Gay, Auto sacramental e Il Circo delle fanciulle. Suoi due volumi di racconti, Bambino Arturo e I 25 racconti della signorina Conti, e i romanzi Cecchelin e Cyrano e Assedio ed Esilio, editato anche in spagnolo da Orizzonte atlantico. Sue anche due recenti sillogi liriche Funerali atipici e Ostensioni. Da molti anni scrive nella sezione L’ElzeMìro-Spazi della rivista Gli amanti dei libri, diretta da Barbara Bottazzi, sezione nella quale da ultimo è apparsa la raccolta Dopomezzanotte ed è in corso di comparizione oggi, Mille+Infinito
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4 Responses to Guerra guerra…

  1. A. Z.'s avatar A. Z. says:

    A pensar male….. vieni nella mia opinione. Prima Russia/Ucraina, e l’America si impegna. Ora mondo Arabo/Israele, ma l’America è già impegnata in Ucraina, dai che forse riusciamo a schiacciare quegli odiati ebrei!!!!
    Attenzione: sono dalla parte di Israele.

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    • dascola's avatar dascola says:

      Israele almeno la sua parte migliore e non quei grulli che battono la testa contro un muro, la sua parte migliore credo sia Occidente, cioè è casa nostra; sai, credo che il discorso sia questo, che si tratti di non sputare nel piatto dove mangiamo da 70 anni, noi altri. È una regola aurea che ho appreso e che non molti seguono, ti risulterà. Poi la la classe dirigente di Israele e la sua politica sono propaggine della peggiore Turchia in salsa ungherese. Si fanno porcate da anni e si ripetono, dimentichi che Israele fu e resta uan forzatura geopolitica creata dagli inglesi (che disgraziatamente dovettero ritirarsi da lì) e dall’idealismo sionista. Ma questa è storia vecchia. Storia che tuttavia continua a riflettersi in uno specchio deformante e deformato. La verità che condivido l’ha detta Michele Serra nel Post della scorsa settimana e che se vuoi ti trovo : che dovrebbero entrambe le parti, che ora sono fazioni, svegliarsi una mattina rette da politici atei(sic) che si si siedono a un tavolo comune a ragionare sulle carte (geografiche). Allora creare ex novo due repubbliche sarebbe un gioco fatto. Sarebbe, appunto. Per il momento Israele è una minaccia, minacciata molto seriamente, quasi alle corde, da sé stessa e da orde di indemoniati. Killerarli tutti ? È un’ipotesi implausibile, e poi? Aggiungo una cosa: stare qui a fare bei discorsi, veri o falsi, è uno stare qui al caldo e in pace. Ecco che cosa temo e credo di averlo detto bene: che non duri. Ti ringrazio dello spunto offerto,

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  2. azsumusic's avatar azsumusic says:

    Li vedevo così attenti, quei compagni di allora. Attenti nel trovare sotterfugi per superare gli esami senza doversi impegnare. Tutti immersi nella loro parte senza fare la loro parte. E non è forse questo disinteresse, verso ciò che ci ha preceduto come in quanto deve avvenire, la causa di ogni sofferenza?

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    • dascola's avatar dascola says:

      Bella nota dolente. Più che un disinteresse, un non osservare gli accadimenti. Un Non. Ricordo il 12 settembre, dopo l’11. Il direttore Salvetti invitò in cortile a 1 minuto di pensiero silenzioso. Se non ricordo male lo propose proprio così. CI andammo in 15. Contati. Del corpo docente a parte Salvetti, chi scrive e basta. Amen

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