L’ElzeMìro di Martedì 16 Luglio

Mille+Infinito-CONTIGUITÀ

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Direttamente nel menu di testata della rivista Gli amanti dei libri , a cura di Barbara Bottazzi, e nelle categorie L’ElzeMìro e Spazi della rivista stessa, si trovano l’ultimo in ordine di tempo e tutti i racconti precedenti quest’ultimo

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BAMANTI
Desideria Guicciardini-L’Elzemiro alla sua tastiera

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About dascola

P. E. G. D’Ascola Ha insegnato per 35 anni recitazione al Conservatorio di Milano. Ha scritto e adattato moltissimi lavori per la scena e per la radio e opere con musica allestite al Conservatorio di Milano: Le rovine di Violetta, Idillio d’amore tra pastori, riscrittura quet’ultima della Beggar’s opera di John Gay, Auto sacramental e Il Circo delle fanciulle. Suoi due volumi di racconti, Bambino Arturo e I 25 racconti della signorina Conti, e i romanzi Cecchelin e Cyrano e Assedio ed Esilio, editato anche in spagnolo da Orizzonte atlantico. Sue anche due recenti sillogi liriche Funerali atipici e Ostensioni. Da molti anni scrive nella sezione L’ElzeMìro-Spazi della rivista Gli amanti dei libri, diretta da Barbara Bottazzi, sezione nella quale da ultimo è apparsa la raccolta Dopomezzanotte ed è in corso di comparizione oggi, Mille+Infinito
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4 Responses to L’ElzeMìro di Martedì 16 Luglio

  1. Elena Gallizia's avatar Elena Gallizia says:

    Questo è del genere che prediligo, grazie

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    • dascola's avatar dascola says:

      INCREDIBILE. Grazie a te.

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      • Elena Gallizia's avatar Elena Gallizia says:

        non è incredibile, lo apprezzo veramente. Mi trovo bene, mi sento a mio agio.

        Altre volte trovo siano ben scritti ma non mi sento a mio agio.

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      • dascola's avatar dascola says:

        Questa è una bella dizione “sentirsi a proprio agio ” per cui ti riri-ringrazio. Di là dal personale credo tu sappia che capita a tutti e con qualsiasi tipo di testo. Non saprei dire per quanto sia merito di chi ha scritto e per quanto “dell’orecchio” di chi legge. Per esperienza di teatro sono un po’ le due sensibilità, quella di chi fa o ha fatto e quello dello spettatore a doversi incontrare e questo spesso, direi sempre, appartiene al campo dell’imponderabile. A mio avviso anche al campo del non voluto, anzi a una volontà del tutto trascurata, obliterata. Non saprei come meglio dire. A una sincerità senza intenzioni, fine, volontà.

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