Il peso del vocabolario

Allora, io credo di stare assitendo sulla stampa, a un balletto nominalistico, persino sul Post che prediligo. Allora, c’è chi con moto bipartisan ha paragonato, mi si dice durante uno di quegli infami dibattiti televisivi che girano, ha paragonato l’assassinio di M.L.King a quello di questo… di questo fascista americano, l’ultimo – non aggiungo di merda ché sarebbe svalutante per il nobile compost in cui tutti ci trasformiamo ogni giorno anche più volte al giorno – per il de cuius omicidio, guarda com’è la vita a volte  – niente complottismi ma guarda com’è la vita a volte – si è trovato in quattrequattroventiquattro un colpevole. Non oso pensare alle botte che gli daranno e, se è prevista in quello stato, alla frittura che ne faranno. Maledetti. Allora, poco fa ho ricevuto una dolente telefonata da un’impiegata di UNCHR, che alimento con quel che posso, telefonata in cui mi è stata chiesta una donazione una tantum di 50 euro. Questo perchè UNCHR non ha più soldi per i servizi che svolge in Sudan dove, lì sul campo, il personale deve fare una selezione naturale tra a chi dare qualcosa e a chi niente. 50 euro per sopperire a un fatto ignobile. Allora ecco, il Trumpet di Wahington ha tagliato i fondi per UNCHR del 40%. Si parla di miliardi. Allora quindi, trovo che si deve smettere di utilizzare le perifrasi all’olio EVO : esponente della destra radicale e… presidente degli Stati Uniti. I termini esatti sono fascista e delinquente. Non mi si dica che ce n’è così di delinquenti e di fascisti : sì sì lo so, non me lo ricordare che per ora ricordo tutto. E non mi dare spiegazioni ciniche. Non ti sopporto d’avantage. E la cosa peggiore, quella che pesa come tutti i vocabolari Treccani di tutto il globo, è che stiamo appunto finendo per adattarci con nominalismi opportunistici a questa continua polluzione fascista. Ci adattiamo a Meloni, cucurbite, trombette e trumpettieri e non ci accorgiamo di perdere dignità e carattere. Ci smarmelliamo come figurine piccine su un fondale di nebbia.. 

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About dascola

P. E. G. D’Ascola Ha insegnato per 35 anni recitazione al Conservatorio di Milano. Ha scritto e adattato moltissimi lavori per la scena e per la radio e opere con musica allestite al Conservatorio di Milano: Le rovine di Violetta, Idillio d’amore tra pastori, riscrittura quet’ultima della Beggar’s opera di John Gay, Auto sacramental e Il Circo delle fanciulle. Suoi due volumi di racconti, Bambino Arturo e I 25 racconti della signorina Conti, e i romanzi Cecchelin e Cyrano e Assedio ed Esilio, editato anche in spagnolo da Orizzonte atlantico. Sue anche due recenti sillogi liriche Funerali atipici e Ostensioni. Da molti anni scrive nella sezione L’ElzeMìro-Spazi della rivista Gli amanti dei libri, diretta da Barbara Bottazzi, sezione nella quale da ultimo è apparsa la raccolta Dopomezzanotte ed è in corso di comparizione oggi, Mille+Infinito
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1 Response to Il peso del vocabolario

  1. azsumusic's avatar azsumusic says:

    Non dono più nulla alle varie associazioncine “benefiche” che di benefico fanno chissà cosa e poi a chi. Bonifici ai loro dipendenti, forse, ai dirigenti, anche, sghei alle pubblicità con cui in moto autoritario presidiano qualunque video di Youtube e se riescono pure in tv. Ti mettono li il bambino che crepa di fame, la madre tutta ossa e l’attore che li fa la commedia poi quando è qui sai che salotti, che tartine, che spumanti. Già il fatto di stare in tv marcia come è dovrebbe accendere un faro.

    Ecco, ho fatto due conti e per 5 euro donati 10 anni prima a una azienda della concorrenza, ho ricevuto materiale informativo che forse 100 euro non bastano per ripagarlo. Mi si dia retta, si risparmino i soldi e si diano alla Caritas. La Caritas sta dappertutto, pure in Africa, non serve spiegarlo. E danno anche i profilattici, sfatiamo sto tabù della Chiesa cattiva. C’è la chiesa cattiva, certo, come ci sono attività dette di bene che sono peggio e ai moribondi non fanno arrivare niente. I curati al massimo ti chiedono l’8X1000 e lo si dia, tanto sennò se lo pappano tra tutti, pure i valdesi per dire che non so quanto facciano per il mondo. E poi c’è sempre la ricerca, non è che salvi il mondo se non ti sviluppi nelle scienze. Se proprio si deve fare qualcosa fuori dalle sette, si diano allo Stato, Stato che se va come al solito se li magna ma se si ha fortuna aiuterà qualche disgraziato, nostrano o migrante. Ma basta farsi irretire, lo dico pure a me, con queste associazioni che se vai a scavare sai che ci trovi. Politici panzoni pieni di panzanate, sostegni mai arrivati e vedi che altro di sporco. Ecco, quei 50 euro richiesti sono per almeno la metà il costo delle lettere di sollecito (perchè definirle informazione, tsè)…cose che manco l’Agenzia delle entrate. Definire il tutto pornografico è poco, disgustato da chi mostra smembramenti e chiede cifre. La pietà si fa per quel che si può, altrimenti sono abbonamenti, contratti e legalesi. A quel punto, ci si abboni al calcio in streaming. I calciatori hanno tante di quelle associazioni, forse le poche utili vuoi per eludere, vuoi che se vieni dalla Costa d’Avorio sei imparentato con mezzo paese, associazioni che è più probabile che quei soldi li portino a destinazione. Chiedetelo alle ucraine qui nel quartiere dove sono finiti gli aiuti umanitari degli europei. Loro dicono che questi pacchi di cibo non li hanno mai visti.

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