Le serpi, schiacciate, reagiscono e mordono. Ma le serpi non hanno scelta. È Ἀνάγκη-Necessità a condurle. Il PD resta la maschera di cui crede essere il corpo, come il nostro resta un paese vaticano e persino cattolico in tutto. È gesuitica infatti la tecnica di controaccusare ad alzo zero quando un potere immenso conquistato con il fare di Don Peppone, e immaginato per saecula, ora è anch’esso vicino allo zero. In apparenza. Lo hanno sempre fatto. Lo facevano da comunisti, comunista è un flatus vocis che si sa testimonia solo di una immensa volontà di potenza, e continuano oggi da bancari. Lo Stato siamo Noi, in poche parole vanno dicendo, E chi sta con noi. I ponti crollano, il pan ci manca. Resta solo che qualche canterina, un bel numero di attori e registi passino all’M5S, l’attore italiano si crede un intellettuale ma è un servo della gleba e della glabra, e la tomba gli si chiude addosso peggio che in Aida e Černobyl’. Hanno paura, attenzion battaglion. Il signor Savvìano potrebbe sposare, in una chiesetta in Canadà, il corpo di una sua guardia e, in un estremo tentativo di immolarsi nella causa di se stesso, emulsionare subito un romanzo, Mondo D’Ori concedente, Santa Piedigrotta by the Sì. Il marito della signora Bruscoletta potrebbe essere spinto a chiedere asilo politico agli Stati Uniti, dove avrebbe l’importunità che ha perso qua di far ridere il presidente di lì. Himtoo. A lui piace fare il Rigoletto. Capalbio è zona terremotata, per fortuna tutta sabbia. La Cùstos Castitàtis in tacco dudes, dodici in milanese, ovvero Lady 50-sfumature-di-niente, va dicendo quel che bisogna fare al governo che lo sta facendo ma come se non venisse fatto, irresistibile. Se Gesù fosse nato a Rignano avrebbe rivoltato e/o rubato le carte al Sinedrio. Naturalmente avrebbe aperto una banca, la Fidelity Trust, illico. Hanno paura. Ora sono pericolosi, non si creda. E hanno la stampa “adietro”. E finché non fallisce Repubblica, evento che auspico, staranno in piedi. Vous m’en direz des nouvelles.
In coda e a proposito suggerisco la lettura dell’esuberante Matteo Fais in Pangea, rivista letteraria che apprezzo
Una esatta analisi politica travestita da metafora. Ne condivido per intero il senso e la forma.
“Ora sono pericolosi, non si creda. E hanno la stampa ‘adietro’ ”. Mordono, ma le leggi della politica sono implacabili. Loro e Repubblica sono finiti. Rinasceranno in altri modi, certo, ma il ciclo del Partito Democratico è chiuso.
E questa è ragione di sorriso.
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Mi rallegra caro Alberto averti inzigato al sorriso. Possano le tue convinzioni attuarsi. Grazie per leggermi sempre con tanta attenzione. Caramente Psq.
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