Maggio ciondola

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Bouquet di maggio_Vivaio Cascina Bollate_Carcere di Bollate_Italia

Oggi primo maggio qui tra le elevate al cielo una bellissima luce di sole e nubi kalinke illumina le magnifiche e progressive. Mi piacciono i piccoli riti instaurati e quotidiani, misurarsi la temperatura che bello, 60 secondi di ansia moderata e poi 36.4, Gnam anche per oggi mangio la mia fetta di sformato o pastaSiutta e non le carote lesse con lo stracchino dell’ospedale. Sempre stato pronto a riconoscere gli sforzi dei cuochi. Unico al battaglione Torre di Remanzacco-Udine a trovare più che decente il pasto, cento persone pentoloni con la gru, una cucina di Vulcano, a scodellare tre primi, tre secondi e dessert per tremila uomini, sempre pronti a lamentarsi e magari a casa loro mortadella in busta e pan poss. È sempre si sa più bella/della mamma la mortadella.

Oggi primo maggio qui tra le elevate al cielo una bellissima luce di sole e nubi kalinke illumina le magnifiche e progressive. Mi piace essere osservato, di sfuggita si sa, da una, Natura natura natura, esclama senza proseguire perché come non saprebbe, nel Reigen-girotondolo l’attrice a letto col poeta in una gargotta di campagna. Segue trombatio. Mi piace sentire passeracei e altri volatili chiacchierare fuori dal velux, ho una visione dal basso in alto del creato e formato 50 per 120. Mi coniugo a una prima persona, predicativa, meno retorica di altre, appartengo a un mondo che non c’è più, che non c’è, la condizione di Alice si addice, e che, è verosimile, non ci sarà e così sono abbastanza contento. Verità non ne ho e sto bene così, zaino leggero, non fa male alle lombari ricordarsi; viene in mente Nerone che svolò con una frasetta, nemmeno banale, qualis artifex pereo, che artigiano se ne va, la traduzione è interpretazione. Come del tutto. Il primo maggio è come un natale senza regali di cui che fare bah. Potrei fondare il partito comuniscta fantasioso, iscritto zero, non contagioso. Ah ah, ci penserò. Va pensiero Toscanini. 

https://www.youtube.com/watch?v=2OPvWFDzDlA 

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About dascola

P.E.G. D’Ascola ha insegnato per 35 anni recitazione al Conservatorio di Milano. Ha scritto e adattato moltissimi lavori per la scena e per la radio e opere con musica allestite al Conservatorio di Milano: "Le rovine di Violetta", "Idillio d’amore tra pastori", riscrittura di "Beggar’s opera"di John Gay, "Auto sacramental" e "Il Circo delle fanciulle". Sue due raccolte di racconti, "Bambino Arturo e il suo vofabulario immaginario"" e "I 25 racconti della signorina Conti", i romanzi "Cecchelin e Cyrano" e "Assedio ed Esilio", tradotto questo anche in spagnolo da "Orizzonte atlantico". Nella rivista "Gli amanti dei libri" occupa da molti anni lo spazio quindicinale di racconti essenziali, "L’ElzeMìro".
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2 Responses to Maggio ciondola

  1. carla@carlaregina.com says:

    Carissimo, sempre bello leggerti e sapere che stai bene. Qui situazione incerta, ma il lavoro non si ferma, va avanti. Ho stoppato il tour di questo spettacolo, e mi hanno chiesto di registrare una versione intima, solitaria, nella sala vuota dell’Istituto di cultura italiano ad Amsterdam. Questo il risultato intimo, meno grandioso dell’originale, ma per me prezioso.

    Te lo giro, ribadendoti, nel caso non te l’avessi mai detto, e nel caso tu non si infastidissi schermendoti come al solito, che ho imparato tantissimo da te. Sono felice che tu sia mio maestro e amico.

    Un abbraccio corona free

    Carla

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    • dascola says:

      Cara Regginé, è molto bello, non mi schermisco vai, abbasso la guardia, è molto bello ricevere dopo tanti anni notizie “come fosse ieri” ; dichiarazioni nella dichiarazione. Apprezzo, e molto, è sale nella minestra. Mi hai commosso, ostia. Ah questi pugliesi, queste pugliesi. Forse dovrei dire ogni tanto che ad alcuni allievi, come te, mi sono affezionato. Mai detto, ma vero. E ricordo molto bene il talento. Peccui, non so che cosa m’hai mandato ma lo guarderò senza meno. Poi ti dirò. Ma lì com’è,siete confinati o cosa? I tuoi? Qui, al Nord specie, la cosa l’è dura. Si sopporta bene, non ci sono i bombardamenti. Però ci fa pena non vedere i figli che del resto non vogliono, nemmeno adesso che un po’ si potrà forse, metterci a rischio. Vabbè basta così. Abbracci commovuti.

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