O almeno di’ qualcosa, esclama Giovanni Moretti in Aprile fronte al televisore acceso su uno sciagurato Portaporta con D’Alema in trincea muta e sorniona contro le bave del Cavigliere in Vespa. Il resto della battuta è il celeberrimo, D’Alema di’ qualcosa di sinistra. Ho rivisto questo mercoledì e ieri l’altro i film del nostro, Aprile appunto e Palombelle rossa.
Quest’ultimo è proprio che te lo devi rivedere se hai voglia. Un po’ perché ti rendi conto di quanto acuto sia e profetico Moretti – ma sappiamo, poi girò Il caimano la cui profezia, almeno in superficie, ancora non si è avverata ma non si sa mai – un po’ perché è un piacere constatare a distanza di quarantanni i suoi tratti geniali, tratti caratteriali e d’arte in Habemus papam e da poco con il capolavoro in essere, Il sol dell’avvenire. ( qui in Aprile, 21, Una fontana zampillante) Ma ciò che mi ha colpito, guardando e riguardando questi film a memoria, è l’accento posto da Moretti alla questione delle parole: in palombella l’amnesia del suo eterònimo Giovanni Apicella va al passo con le ripetute esclamazioni contro la manipolazione del linguaggio… trend negativo… io non ho mai usato queste parole… trend negativo. Se hai voglia, ripeto, riguardi e ci fai attenzione.
Per concludere in profezia ti domando se per caso il nostro attuale cognato della “prima ministra poi chi lo sa”, dr.Insalatariccia, abbia scoperto la parola etnìa come titolo, succedaneo ma altrettanto machissimo e fascistissimo, per un altro rivisto de noantri in preparazione forse nel suo piccolo orto nero, La difesa dell’etnìa ( vedi foto) In effetti suona più grattaevinci che il nerissimo, La difesa della razza : https://it.wikipedia.org/wiki/La_difesa_della_razza.
Il signor Ricardo Franco Levi è stato, provenendo dalle file dell’Ulivo, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del governo Prodi nel 2006; nel 2008 portavoce del governo ombra del Partito Democratico appena nato, poi consigliere della Commissione Europea, infine dal 2017 presidente dell’Associazione Italiana Editori. Ritengo quindi che la sua fede ai valori della liberaldemocrazia o della socialdemocrazia dovrebbe essere indiscussa. Evidentemente però vecchie incrostazioni comunistico-staliniste – da cui la cosiddetta sinistra attuale non si è del tutto liberata, nonostante il suo fervido sostegno al pensiero unico mercatistico-finanziario – acquistano nuovo splendore laddove qualche personaggio di rilievo rifiuta e si oppone alla narrazione del mainstream, e quindi fanno agire il nostro da fedele esecutore delle direttive del Min-Cui-Pop censurandolo e tappandogli la bocca, salvo poi fare marcia indietro con meschine autogiustificazioni (da notare che, mentre il rappresentante dei grillini Conte ne chiede le dimissioni, nessun commento esce dalla bocca della novella rinnovatrice del PD). Non mi meraviglio quindi che cascami dell’ideologia fascista – pur presentati in una rinnovata veste lessicale (etnia invece di razza) – vengano ripescati da un esponente dell’attuale governo che giustappunto l’attuale cosiddetta nostra sinistra accusa di essere in qualche modo imparentato con i fasti del ventennio. Debbo dire, a onor del vero, che il nostro, forse per un residuo del comune senso del pudore, non ha accusato Rovelli di essere putiniano, complottista e, perché no, no-vax, etichette con le quali il mainstream e i suoi credenti bollano chi esce dal suo coro per cantare un’altra canzone. Tempi più bui del previsto
LikeLike
Guarda, ammetto di non essere al corrente dei nomi; una mia pecca; tendo a cancellare il nuddu ammiscato cu nnenti e poi l’età mi fa dimenticare questo o quel nome con la stessa velocità con cui se mai lo intravedo scritto. Intravedo perchè fissarne gli estremi da sillaba iniziale a finale è esercizio che non compio, per metodo. Quando in questo mio contesto si vedono i nomi storpiati, non si creda, spesso è perchè prima della loro icona me ne determino lo sberleffo. Ma sì non riesco ad aggiungere nulla a questo commento rotondo se non sul finale. I tempi corrono a male, ma proprio male… del resto siamo qui a fare preghiere per la pioggia, mentre molti idioti parlano di maltempo quando, inconsapevoli, lo rappresentano. Non so se mi spiegai. P.S.( che sta anche per pubblica sicurezza🤣) Il PD ha origini remote proprio nello stalinismo e si sa, poi, più di recente mi pare che si sia un OGM o meglio talea di compromesso, senza quel nerbo e senza neppure una responsabile percezione di sè come partito democratico quale a me personalemente piacerebbe che fosse ; un partito migliore, meglio costruito, meglio pensato di quel democratico americano o socialista spagnuolo o portogallico. Qui si sa che qualcosa di sinistra lo dice ogni tanto il papà vaticano. Per usare una metafora il pd mi pare un pronto soccorso dove tutti accorrano e tutti si industrino, ciascuno a suo modo, senza accorgersi che lavorano sotto una tenda non sotto una struttura attrezzata all’esercizio della medicina, privi di una coerenza sanitaria. La recente Schlein mi pare un cascame e proprio di seta. Esisteva mi ricordo una ditta quotata in borsa, parlo del ’63, che si chiamava Cascami Seta, e colei oltre che dalla seta mi casca giù dal ’68, mi pare a me, e non so come possa potere rimediare al compromesso di cui tutti ignorano oramai le premesse, del partito che dirige e che finirà quasi per certo col digerirla. Come fa il Varicano, ciò che non ammazza agglutina.
LikeLike
Benissimo ti spiegasti
LikeLike
Moretti è uguale agli altri, anche se è diverso. La motivazione? Nessuno, tantomeno lui, si è mai assunto il rischio di affrontare una problematica controversa: il razzismo perpetrato da tempo, da chiunque, verso i cani. Non che sia mai stato realizzato un solo film trattante tale materia. Perchè?
LikeLike
Che vi siano film in merito non lo so proprio. Perché Moretti non ha mai affrontato il tema andrebbe chiesto a lui. Però ci sono tanti cani che hanno fatto e fanno film. E verso i quali occorre nutrire il proprio.. beh più che razzismo una sana repulsione. Anche abbaiando.
LikeLike