Imputtane alzatevi, le sottane

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Ogni tanto capita di occuparsi di, com’è che si dice, puttanate; ma questa puttana l’è particolare, cioè pertinente alla santa eucarEstia dei farisèi, falisèi, babbalèi della cultura dildominante ecchòmmene. Siparietto di remembering, scusino; chi scrive, anni e anni fa era nel bel mezzo di una lezione su Antonin Artaud, il testo e il pretesto, quando fu raggiunto da una telefonata della polizia. Mi s’invitava a presentarmi così e cosà, gentile né, tutto un non si preoccupi il telesbirro, e of course, dopo la lezione mi presentai. Un simpatico ufficiale, anche di gentile aspetto che non guasta mai, fresco di doccia, s’era in maggio, un bijou, mi notificò che ero stato querelato da un tale, un ex studente fuori corso, per due parole scritte avverso in una lettera ai colleghi, impeccabile cialtrone. Il tale insomma aveva ravvisato il vulnus alla sua statuaria e mi querelava. Nonostante le rassicurazioni del poliziotto che, No, sa la gente o vuole dar fastidio o vuole soldi, ma si figuri se un giudice gli dà retta, senta un avvocato, offrite qualcosa e la si chiuda lì. Mancoppegnente, il giudice accolse l’istanza e si andò, come d’uso, in penale; puro Scarpetta, la vittima dimessa all’inverosimile e con a’calcagni morosa ad armi cariche per un tiro al bersaglio, il bersaglio in camicia bianca, cravatta, fazzoletto nel taschino e profumo, anche lì come d’uso; noblesse oblige, la nobiltà è obbligatoria; il giudice che non capiva di che si stesse parlando, la pubblica accusa che sorrideva come a un déjeuner sur l’herbe, spettacolare l’avvocato della vittima che a un certo punto quando chi scrive disse che anche Totò in un film diceva a un tale, Lei è un cretino s’informi,che sì  l’endiadi citata era di suo pugno ancorché guantato di velluto, saltò sulla sedia, gridando, Ha confessato lo sente ha confessato signor giudice. Morale, nessuno ricordava Totò nell’aula e la condanna fu a settemila euro di risarcimento e l’iscrizione al casellario giudiziario. In appello tre giudiziose, come le Parche, si limitarono a scrutare le loro pandette, ridussero a tremila la pena, sempre gravosa per un insegnante del valore commerciale allora di nemmen duemila netti/mese, e mi evitarono l’iscrizione al registro. Onore salvo. Non faccio commenti. Solidarietà o aiuto dalla istituzione, dai colleghi tranne tre, nada, catena di sant’antonomasio  nix, Fessbuk citu. Né valse a rabbonire il giudice la condotta preclara e i meriti repubblicani del docente. Una beneamata mentula.

Ora risulta che nel già deteriore, si noti che deteriore può essere preso per insulto e forse anche la parola panorama è sospettabile, panorama dico della stampa nazionale, dopo quella pakistana credo tra le meglio piazzate in un’ipotetica lista nera, insomma anni luce adietro La corriera di Bellinzona, risulta dico che Repubblica, il quotidiano lavato con Perlano, ha imbastito una catena di sanantonio a favore del povero signor Saviano che senza essere professore, ha dato del buffone al signor Salvini che però è ministro della Repubblica, l’altra; ora è evidente che se sarà condannato il signor Saviano, cui consiglio di andare dal barbiere perché il processo non è una comparsata da Fibrafazio, se, dico, subirà una condanna a una qualche ammenda, per lui sei sette, diecimila, ma anche centomila euro saranno una sfrucugliata nel suo grasso portafoglio. Il decidere se buffone è un insulto o no spetta al giudice che farà quel che gli parrà, corpus iuris alla mano. Se sarà corrivo, farà capire al Salvini che buffone è cosa che si dice, un riconoscimento se mai;  se accoglierà il delirio retorico di un avvocato soubrette da  un giorno in pretura, farà felice il signor Ministro, anche se in appello tutto cambierà a favore di Saviano. E sempre che l’appello degli indellittuali europi non giunga al successo sperato e la catena di sansaviano funzioni. Il giornalista Saviano, tale anche se passa per scrittore, fatto indubitabile dato che scrive e sbraita e tutti gli danno credito in tal senso. Gli danno credito persino come intellettuale, parola cui non sempre è detto corrisponda una qualche forma di intelligenza e per carità un accenno anche modesto di arte. Ma è che qui si arriva alla farsa; ché il signor Gallimard da Parigiohcara si indigna per il trattamento riservato a San Savianne de la Marianne. Non si è indignato con sè stesso M. Galllimard, quando la sua casa editrice ha negato al defunto M. Céline la ristampa di tre libri autentici per esempio, letteratura doc come Bagatelles pour un massacre, L’Ecole des cadavres, Les Beaux draps e Mea Culpa, perché inopportuna. Benché in Italia si possa per fortuna leggerlo, quest’ultimo nell’ottima versione completa di Raboni, ed. Guanda. Euri 8,50, completa cioè di insultini razzisti. Quanto a Céline è fin troppo noto che quel genio assoluto e medico dei poveri francese si tirò la zappa sui piedi da sé tra il 37 et postea con qualche affermazione fuori da’denti sugli ebrei; fu preso di mira, gli sequestrarono la casa, gli rubarono tutto, i libri, i suoi scritti, la moto, nel 1945 fu imprigionato peggio di Landru, a Copenhagen dove lui, reduce decorato e mutilato della prima guerra, fu ridotto allo stremo, alla miseria fisica ed economica. Riabilitato per non avere fatto del male a nessuno, fu disossato da carognini politicamente corretti come Sartre, condannato agli ostraka dall’intellighentzia francese e non solo,  gente che a scrivere come Céline non riuscì mai. Ritirato da Traviata in un paesello fuori dal popoloso deserto che appellano Parigi morì nell’indigenza Céline. La damnatio memoriae perdura. Guai a dire che lo leggi, come me, Céline. Il granduomo Mitterand noto militante di Vichi ah no, quello è ancora monumento all’Égalifratérnitésansbidet, una sciacquata termale nelle parti socialiste e ti perdonano tutto. Non cito i casi italiani. È cosa dei nostri giorni ancora. Ora la stessa intellighentzia dichiara che un intellettuale non può essere condannato in assoluto per quel che dice, ed è inoppugnabile, nemmeno se dà del buffone a un Minestro, aggettivo in sé condivisibile; buffone quegli non so, ma ridicolo senz’altro nel dirsi offeso. Oggi tutti si offendono, soglia del dolore alle naticucce bassissima e tutti tirano in ballo fatti che prima hanno sepolto e poi riesumano a distanza di secoli per dirsi vittime di inenarrabili brutalità e abusi. A otto anni il tale mi ha fatto la bua, adesso che ne ho cinquanta, qualche bisogno di lifting e un gran bisogno di soldi me ne ricordo e mitù. Me par a mì tù che la gente farebbe bene a non ritenersi offesa per una parola, nemmeno, anzi soprattutto quando è pesante. Imparare a incassare e a suonarle quando sia, è un atto di intelligenza. Vera, solida, virile. Imparare dagli Inglesi. Schierare corazzate di penne per un trisillabo ed elevare cortine in similoro a difesa dell’intellettuale ma va là. Non sto con Saviano. Insultatemi, farò la mia arringa da me, vegetariana.  

Postrilla. Leggere per credere

https://www.laprovinciadilecco.it/stories/Homepage/celine-e-il-demonio-che-e-dentro-ogni-uomo_1268375_11/

https://www.repubblica.it/politica/2019/03/21/news/scrittori_difesa_saviano-222190842/

About dascola

P.E.G. D’Ascola ha insegnato per 35 anni recitazione al Conservatorio di Milano. Ha scritto e adattato moltissimi lavori per la scena e per la radio e opere con musica allestite al Conservatorio di Milano: "Le rovine di Violetta", "Idillio d’amore tra pastori", riscrittura di "Beggar’s opera"di John Gay, "Auto sacramental" e "Il Circo delle fanciulle". Sue due raccolte di racconti, "Bambino Arturo e il suo vofabulario immaginario"" e "I 25 racconti della signorina Conti", i romanzi "Cecchelin e Cyrano" e "Assedio ed Esilio", tradotto questo anche in spagnolo da "Orizzonte atlantico". Nella rivista "Gli amanti dei libri" occupa da molti anni lo spazio quindicinale di racconti essenziali, "L’ElzeMìro".
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2 Responses to Imputtane alzatevi, le sottane

  1. Biuso says:

    L’energia scintillante della parola e la forma dell’ironia, strumenti preclari contro il politicamente corretto che incatena Céline e adora Saviano. Non c’è proprio proporzione. Scenderanno nel nulla dal quale provengono e l’intelligenza rimarrà ancora lì, a splendere.

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    • dascola says:

      Oggi il policor ( una nuova plastica?) ieri il cristianesimo. Un melting polpot che concorre a far presagire il contrario, caro amico, a meno che la specie non si estingua presto inspirando a fondo la CO2 che produce spetazzando. L’umanità è tenace. Questione intestina. Grazie dal profondo del cuore carissimo

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