Inattuali si nasce

 

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Sandro Botticelli – La calunnia

Con il professore Alberto Biuso ci siamo scambiati, e spesso ci scambiamo qualche impressione sui Tempi moderni, il loro stile, il loro aver asservito, infettato ogni cellula del quotidiano con gironalismo – non è un refuso – & pollitica – altro non refuso. Ultimamente e in particolare, sulla disposizione che Avaaz, organismo per molti aspetti sospettabile di fare il Gioco dei potenti, adotta sulla propria scacchiera  per le pedine dei suoi proclami, appelli, richiami. Per il godimento dei pochi lettori forse attenti a questo genere di cose, e lontani da Facebook, mi sono preso la briga di scoprire alcune considerazioni su cui vado rimuginando da tempo. È un gioco. Ecco quanto.

Non sono capace di parlare Alberto…pochi che mi conoscono sanno che anche per iscritto  parlo…di parlare a ragion veduta che di pochi argomenti che girano intorno a questioni estetiche. Per il resto dovrei tacere ma mi capita però, come a molti che lavorano altre realtà, metti Proust, Benn, Fritz Nietzsch, nel mucchio dei soliti ignorati, di trovarmi a osservare sconcertato, perplesso, non di rado timoroso e terrorizzato, le cose di un mondo che trovo sempre più orribile e terribile, pericoloso e con un grazioso gusto per la morte, la propria soprattutto. Non ne faccio una questione di the way we were; dal punto di vista delle comodità, delle libertà individuali e delle scoperte utili, la penicillina per esempio e i film con Alec Guinness, come disse quel tale ci troviamo, Nel migliore dei mondi possibili, l’Europa occidentale. Altrove, con qualche eccezione, pare Tartarìa o Far West. Più in là i pozzi neri d’Africa e India. Poi un tipo di Occidente diverso mi pare stia a Oriente, Cina, Giappone e Corea, che conosco un poco. Ma tutto questo benessere, tramutato in folle corsa al divertimento, alla distrazione, al disertare l’intelligenza, alla vacanza o, al contrario, a un lavorare schiavo di sé, gira voce tra i dottori in scienze dure che finirà presto in un brulotto di plastica, se non si inverte la rotta adesso; e ho la sensazione che con un po’ di riguardo e senza andare in Groenlandia si possano osservare i sintomi della débâcle anche qui a Lecco. Ciascuno di noi peraltro è, in piccola misura rispetto ai grandi corsari delle magnifiche sorti e progressive, responsabile dell’andazzo devastatore; alzi la mano chi non ha pensato almeno una volta, ai suoi tempi, che le buste di plastica per la spesa fossero un vantaggio e una rivincita sul filet di corda o sui borsoni di cuoio che usava mio zio di Barletta, appunto per la spesa. Amen.

Detto questo navigo la tua onda, dicendoti che questo modo allusivo, in bilico perenne tra l’opinione vestita di garbo o rozzamente travestita e l’ipse dixit, l’affermazione, la dichiarazione su qualsiasi argomento spogliato, verrebbe da dire derubato, in questo caso di riferimenti puntuali mi pare che domini la scena della così chiamata comunicazione. In sintesi che Facebook e il pettegolezzo, ne siano il paradigma. Mi cascano tutti i bibelots a Tripoli, quando sento cinguettare signore di epoche dabbene o chi, a mio giudizio, dovrebbe avere il pudore di avere almeno quarant’anni, sendo impaziente di superarli, e che invece si lascia andare con entusiasmo agli, Ho visto, letto, incontrato, mi ha scritto questo o quello, ha attinto insomma, nel bidone dell’indifferenziata di Facebook, come se avesse appena scoperto una lettera di Newton alla Biblioteca Nazionale. Tu mi parli di Avaaz, ci torno più avanti, ma ora ti riporto a un esempio quotidiano; avrai notato la bordata di attacchi portati da tutti, cariatidi inappagate e preti e giornalisti, che ho il dubbio siano preti transgender, a qualsiasi atto o detto del governo italiano. So che gli attacchi arrivano da chi teme bellamente e con rabbia di perdere i privilegi cui era abituato da anni o non si spiega il livore e la stupidità mascherata da saggezza, in posa stile dagherrotipo 1860. Si scrivono articoli accattivanti, quello di Lucia Annunziata in Huffington Post, longa manus, di chissà quai banchieri o benedetti dal dio dei jamesbonds, sui danni della manovra economica del governo ma questo prima che essa venga illustrata e giustificata in parlamento, solo sul sentito dire, niente dati e nessuna confutazione dovuta a una conoscenza anche elementare della materia; si afferma e con qualche eleganza pennivendola si confezionano teoremi, allarmati, polemici sì ma privi dei dati che i teoremi sono obbligati a esporre ed utilizzare. In sintesi come se fosse possibile discorrere di geometria fuori dal suo contesto, privata delle sue chiavi di lettura, lati, angoli, apiùbi. Cose così cosà, altrimenti esposte da qualcuno con sovrabbondanza di tecnicismi e anglicismi bocconiani. Fuori di metafora, si afferma a tutti i livelli che il governo sbaglia o fa danni, che M. di Maio è un cretino, che M. Conte è un Pupo, falso e bugiardo, che  M. Salvini è un fascista, ma lì va bene perché come si sa lo sono anch’io, te, tutti che non sono buoni e pieni d’amore, e che dunque non hanno votato pì dì sono fascisti e sfascisti…disfascisti… ma, hai notato, non i sostenitori di Fifì, tutti intonati invece, dalla cravatta alle scarpe, sul diapason pidìpipì chicchiricchì….e mi dispiace perché come spesso ho asserito una dittatura si distingue per la divisa e quella nazista le ha battute tutte in fatto di eleganza; mi offende dunque essere confuso con dei babbàni in orbace e buzza stretta nei pantaloni, per non dire in parrucchino e doppio petto. Noi che ci radiamo e cambiamo per andare a cena da chicchessia sappiamo quel che intendiamo. Può darsi non dico di no, che coloro siano tutto quello di cui li si accusa, per politica e politici ho da sempre la stessa diffidenza dei gatti per i cacciatori; zoòn politikòn per me fu un abbaglio greco e si traduce, oggi più mai in mascalzoòn e mi pare vero che il mondo tanto il politico quanto il finanziario siano non solo mali in sé ma che pervadano da troppo tempo il quotidiano seppellendo ogni indizio di kalokagazìa sotto palate di zoolatria; materia da veterinari insomma. Mi pare altresì che o si fa giornalismo investigativo e si mostra e dimostra e si rivela il marcio della Danimarca o al contrario, come tu dici, si fa della propaganda fidei. Con le dovute differenze mi sembra che i più scrìvano perché hanno in animo il malanimo di parroci cui si siano sottratti i pueri, la serpe in seno, la convinzione in malafede che s’è il cor che piange, hanno ragione quelli cui piange, le addolorate per ogni stagione o stagionali. In sostanza che basti asserire quassi cosa, è il caso delle denunzie per stupro a mezzo stampa, per trovarsi dalla parte dei giusti. Non gli uni ma la massa vince a prescindere. L’opera di Giordano, Andrea Chénier, illustra assai bene, forse meglio di La primula rossa, la piazza fatta tempio di giustizia. Sommaria. https://www.youtube.com/watch?v=GI_1zzoofVc. Di là dalle genuflessioni e dalle eiaculatorie pro amore nubendo, mi pare ad esempio che con il comunicato in circolazione circa le malefatte del governo russo sì, Avaaz, questa catena internazionale di appelli senza appello per qualcosa, volenterosa e di certo basata sulla buona fede dei piccoli esecutori, si riveli quel che dici tu, vero o falso in toto o in parte che sia, una furba centrale di manipolazione apodittica della realtà. Affermare che Putin, la cui somiglianza con la prua dei suoi sommergibili è impressionante, stia facendo questo disfando quello, senza uno straccio di documento probatorio non è nemmeno fantasia, che non si chiede ai giornalisti, ma calunnia e senza possibilità di contraddittorio… tempo fa vidi un documentario… me ne ricordassi il titolo… sul disastro di Chernobyl basato sull’insistito ricorrere alle immagini di una enorme struttura metallica fuori dalla centrale, antenna, parabola per captare mediaset chissà, inspiegabilmente messa in relazione col disastro. Chiunque guardi un telegiornale dovrebbe sapere che quando il mezzobusto appare ad annunciare una nuova invasione, guerra, massacro, carneficina, alle sue spalle gli passano immagini, sempre le stesse di carri armati, case diroccate di dovunque, toyote corazzate, Libia, Siria, wherever whoever whatsoever, o soldati che potrebbero essere svizzeri in esercitazione tanto solo simili a se stessi. In sintesi è il mondo a essere una sferica fake news schiacciata ai poli. Citizen Kane fu in anticipo di un millennio. https://www.youtube.com/watch?v=oQYazeJA-Oo. Sterbini scrivendo l’aria di Don Basilio pel Barbiere di Siviglia, https://www.youtube.com/watch?v=_TgpsjbBnzo, ebbe più di una intuizione. E Karl Kraus quando denunciava Die Neue Freie Presse quale agenzia manipolatrice, provocatrice, della Grande guerra per esempio, vide lontano. Insomma l’umanità vuole liete novelle e colpevoli; non più profeti oggi, ma annunciatori filistei del telegiornale, non fatti, storielle consolatorie. Vangeli, talk and badge. https://www.youtube.com/watch?v=YVz211iI26o. Più terra terra, lo stile degli annunci di Avaaz, e in generale della pubblica comunicazione sta a metà via tra il ciclo-stile del Movimento studentesco, accidenti se me li ricordo, o della Brigate rosse, modus passa parola, proclama, autoaffermazione narcisa ripetuta all’infinito, o degli inserti pubblicitari in rete, sai, Nuovo dagli U.S.A., unico ritrovato per allungare il pene…sciogliere il grasso addominale…eliminare le varici, oggi in offerta prova a soli 65 euro la confezione da cento, approfittatene…e qui allegano intervista con un dottore pescato in qualche sedicente università dell’Alabama o di Vallo della Lucania. Io lamento da sempre la scarsa mia capacità di comprensione di cose numeriche, men che meno economiche ma così a occhio e croce mi domando che cosa ne sappiano di economia quelli che  scrivono con tanta orgogliosa sicurezza di borsa, di disavanzi, di mercati, Ma chi l’ha visto mai il mercato, tranne a Greve in Chianti il sabato, cose da pazzi. Guarda un amico mio che si trovò per un certo periodo della sua vita a fare l’agente di borsa, mestiere cui rinunciò consapevole, mi diceva, La borsa non ha niente di sicuro, aritmetico, esatto, sta tra il Monopoli e la  roulette russa…. allora non c’erano le tabaccherie trasformate in bische per miserabili …. in cui convergono le ripicche, gli imprevedibili cattivi umori e il dissennato buonumore dell’universo mondo; si compra e si vende, si vince e si perde per un sì e per un no, aggiungo io citando il Se questo è un uomo, con qualche sottile intendimento. Ora non c’è giornata che passi senza che qualche mezzobusto non proclami salti dello spread…. chi xelo, compagno de lo spritz…. aperture, indici, pollici, anulari del Nasdaq, stregonerie che a Colico non saprebbero. Ora a me pare che, specie in questa temperie taratattéra in cui ci costringono a vivere, sia subìta con gioia la pratica di farsi inondare dai mestrui di Brubrusell, Trebilondra, Nuova Orca, Tikititokio. Tutto il sistema economico politico mi pare si stia rivelando quello che è, una trappola meccanica o, per citare Satie, Un Piège de Méduse. Mi pare che il sistema economico sia stato creato per dare una grammatica dadaista al nonsense. Tutto sommato quando Salvini I, il Baüscia butta lì che dell’Europa se ne frega, un po’ di simpatia la provo. E quando la Repubblica, quella bancaria di cui sopra, sbava quanto nemmeno un rabbino a vedere un palestinese preso a randellate, annunciando che gli zapatisti del Messico… figurati la scuola del Messico che vive di fatto una dittatura da cento anni….hanno in pratica posto una taglia sul pericoloso Di Batista, fascista e razzista che sparge menzogne sull’America latina, mi viene voglia di dire, embè essere razzisti non è maggior reato che amare l’opera lirica e la pizza marinara. Come non è reato amare Kipling o Woody Allen. Ma un diritto. Del resto sul diritto al razzismo, alla prepotenza, al fottere senza chiagnere intere nazioni si fondano e si affondano. E qui i nomi li sappiamo, Israele, Stati Uniti, Francia, e chi più vuole più l’indovina. Insomma delle somme altezza cosa vuole, si canta nella Cenerentola di Rossini. Cumannari, è la risposta, la realtà che mi pare ci abbia imbarcati Sulla nave dei folli ma senza Vivien Leigh e Oscar Werner.

 

About dascola

P.E.G. D’Ascola ha insegnato per 35 anni recitazione al Conservatorio di Milano. Ha scritto e adattato moltissimi lavori per la scena e per la radio e opere con musica allestite al Conservatorio di Milano: "Le rovine di Violetta", "Idillio d’amore tra pastori", riscrittura di "Beggar’s opera"di John Gay, "Auto sacramental" e "Il Circo delle fanciulle". Sue due raccolte di racconti, "Bambino Arturo e il suo vofabulario immaginario"" e "I 25 racconti della signorina Conti", i romanzi "Cecchelin e Cyrano" e "Assedio ed Esilio", tradotto questo anche in spagnolo da "Orizzonte atlantico". Nella rivista "Gli amanti dei libri" occupa da molti anni lo spazio quindicinale di racconti essenziali, "L’ElzeMìro".
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2 Responses to Inattuali si nasce

  1. Biuso says:

    Sì, Pasquale, “inattuali si nasce”.
    Nella sua mescolanza di ottime intenzioni e pervasive strumentalizzazioni, Avaaz è invece attualissima.
    L’attacco alla Russia è uno dei veri scopi di Avaaz, la quale utilizza la sensibilità ecologica di molte persone per mantenerle poi attente a messaggi più direttamente politici.
    In uno dei testi contro Putin ai quali fai riferimento si legge la vaga formula «un nuovo studio dell’Università di Oxford» che vorrebbe accreditare quell’università come agente neutro e le scienze politiche come scienze esatte. Squallido e rivelatore, poi, l’utilizzo di un lessico che prevede parole come «speranza e amore», tipico dell’autoritarismo sentimentale per screditare i propri avversari.
    La società contemporanea è molto raffinata; per imporre idee e dogmi non utilizza più la forza bruta ma -appunto- la speranza e l’amore.
    Greci e Romani non avevano né speranza né amore né fede. Anche per questo erano più liberi.
    Una inquietante e pervasiva inquisizione senza argomenti che non siano sentimentali sta avanzando. Guarda quel fisico espulso da tutte le Università del pianeta per aver detto che la fisica richiede una freddezza che le signore non sempre hanno. Ovvietà, direi, ma pericolosissime. Chi le ha pronunciate va subito messo al rogo.
    Poi c’è la questione ‘umanitaria’ e su di essa anche alcune ottime intelligenze naufragano. Come sai, ‘al cuore non si comanda’ e si va dove esso ‘ci porta’…
    Quanta ragione aveva Federico (Nietzsche) il Grande a dire che bisogna guardarsi soprattutto dai buoni, dalle persone con grandi e assoluti principi morali, dal Bene.

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    • dascola says:

      L’opera al nero della Yourcenar, shetoo they shit, si può leggere come profezia à rebours. Visione retrograda. Cassandra che anticipa il passato. Con F.N. Amen e arrivederci

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